CONFIMPRESE è ASSOCIATION PARTNER DELLA VENTESIMA EDIZIONE DI FORUM RETAIL
CONFIMPRESE è ASSOCIATION PARTNER DELLA VENTESIMA EDIZIONE DI FORUM RETAIL, in programma i prossimi 28 e 29 […]
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Avevamo parlato della normativa all’interno della legge Madia che dava ai Comuni la possibilità di limitare, o vietare, l’apertura di esercizi commerciali giudicati incompatibili con il valore culturale o artistico di alcune aree (si veda il seguente articolo). Questa è la risposta di Federdistribuzione.
Tra i diversi decreti approvati dal 24 novembre all’interno della Legge Madia ce ne è uno riguardante la semplificazione dell’attività edilizia. […]
Nei decreti delegati approvati dal Consiglio dei Ministri, in prima lettura, il 20 gennaio scorso hanno trovato posto ulteriori modifiche al procedimento della SCIA, dopo quelle già previste nella legge 7 agosto 2015, n. 124, già commentate su questo sito.
La legge 7.8.2015, n. 124, detta “legge Madia”, è una legge-delega che autorizza il Governo ad emanare con decreti attuativi di riforma della P.A., in particolare per la semplificazione delle procedure amministrative.
Una recente nota del Ministero delle Politiche agricole (prot. n. 2855 del 2015) ha fornito una interpretazione più estensiva sulle aree private all’aperto in cui può avvenire la vendita diretta dei produttori agricoli. […]
E’ ripreso alla Commissione Industria, Commercio, Turismo del Senato della Repubblica l’esame del disegno di legge relativo a “Disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali”, approvato dalla Camera dei Deputati il 25 settembre 2014. […]
Con L.R. n. 15 del 30 luglio 2015 (pubblicata sul B.U. n. 189 del 30/07/2015) la Regione Emilia Romagna ha introdotto alcune semplificazioni nei procedimenti di rilascio delle autorizzazioni in vari settori del commercio: distribuzione di carburanti per autotrazione, commercio su aree pubbliche, commercio in forma hobbistica, commercio in sede fissa e somministrazione di alimenti e bevande.
Per quanto riguarda specificatamente il settore del commercio in sede fissa la semplificazione riguarda la vendita di merci ingombranti, limitata ai seguenti prodotti: autoveicoli, motoveicoli, natanti e relativi accessori; legnami; materiali per l’edilizia; mobili; veicoli e mezzi a motore per utilizzo agricolo.
Con sentenza n. 766/2015 depositata l’1 luglio scorso il TAR Veneto ha rigettato il ricorso presentato da Federdistribuzione avverso il Regolamento della Regione Veneto n. 1 del 21.6.2013 recante “Indirizzi per lo sviluppo del sistema commerciale”, condannando la parte ricorrente al pagamento delle spese di lite determinate in euro 4.000.
Federdistribuzione aveva richiesto l’annullamento di detto Regolamento regionale, sollevando 7 profili di illegittimità o violazione di legge. Dette censure sono state tutte ritenute infondate e quindi respinte. Federdistribuzione, rappresentata in giudizio dagli avv. Angela Turi, Pier Vettor Grimani e Giorgio Roderi, sosteneva tra l’altro che nel regolamento impugnato “sarebbero presenti disposizioni suscettibili di incidere sulla libertà economica, disciplina quest’ultima che rientrerebbe nella competenza esclusiva dello Stato”. In particolare veniva rilevato che “la nuova disciplina regolamentare sottopone all’emanazione di un’autorizzazione espressa l’apertura di grandi e medie strutture di vendita superiore a 1.500 mq.” e si sosteneva che “la previsione di un regime giuridico differenziato costituirebbe un’alterazione del confronto concorrenziale idoneo a contrastare, tra l’altro, con il principio di uguaglianza e di libertà di iniziativa economica privata”.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, con la Segnalazione AS1171 del 13 gennaio 2015, ha formulato alcune osservazioni nei confronti della Legge n. 10/2014 della Provincia Autonoma di Bolzano, in materia di commercio al dettaglio.
La normativa indicata introduce all’interno delle zone per insediamenti produttivi il limite del 25% della cubatura esistente per lo svolgimento di prestazioni di servizi e/o di commercio al dettaglio, elevato al 40% nei comuni con più di 30.000 abitanti. Inoltre, nel computo dei limiti di cubatura citati, sono incluse anche le strutture di vendita già autorizzate o che hanno legittimamente iniziato la propria attività nelle zone per insediamenti produttivi, sempreché intendano vendere merci diverse da quelle di specificamente dettagliate dalla disciplina di settore (l.p. n. 13/1999 e D.G.P. n. 1895 del 9 dicembre 2013.
L’Autorità Antitrust ritiene che i vincoli e contingenti all’apertura di nuove attività e all’ampliamento di quelle esistenti, presenti nella normativa della Provincia Autonoma di Bolzano, si pongano in contrasto con i principi di liberalizzazione di diretta derivazione comunitaria vigenti nel nostro ordinamento. Si tratta in particolare di limiti non solo di matrice economica, ma di rilievo territoriale, che un recente ma consolidato indirizzo giurisprudenziale ha ritenuto illegittimi se non proporzionati o non giustificati rispetto ad esigenze di tutela di interessi generali (Corte Cost. n. 38/2013 e T.A.R. Lombardia, Milano, n. 2271/2013).